“E se pure alcuna preferenza io fossi a dare, essa cadrebbe, non vi è dubbio su questa città di Melfi, la cui storia secolare è patrimonio di quanti siamo, a un tempo melfesi e italiani, su questa Melfi che vanto nostro avere a capo del circondario...”

G. Fortunato Senatore, 1880.

Melfi è un comune di circa 17.600 abitanti nella provincia nord di Potenza, terzo in regione per numero di abitanti dopo i capoluoghi Potenza e Matera, ha come sua peculiarità, all’interno delle mura, i borghi tipici dell’Alto Medio Evo. 

Per l’importanza ricoperta, per flussi di danaro e singolare capacità è stata proposta sin dal 1866 come provincia autonoma, la quale, non è mai giunta a compimento. 

Melfi si colloca all’estremo nord della Basilicata, confina con le province di Foggia e Avellino, in un territorio collinare a 500 m s.l.m. ha una superficie di 205 kmq, parte del suo territorio è delineato dal fiume Ofanto che fa da crocevia tra Basilicata, Campania e Puglia, ed è visibile dalla sommità del Monte Lapis, così denominato da un pittore che nel suo girovagare alla ricerca di paesaggi ne rimase affascinato.  

Ha un clima temperato freddo, con piogge irregolari perlopiù in autunno e inverno, con inverni rigidi e estati calde e secche. 

La parlata locale, parte integrante dei dialetti meridionali, è fortemente influenzata dalla lingua francese e spagnola con alcuni elementi greci e albanesi, essendo una lingua romanza, quasi tutto il lessico deriva direttamente dal latino. 

E’ stata collegata alla rete delle Ferrovie dello Stato il 9 agosto 1892, con il tronco Foggia-Rocchetta S.A.-Melfi-Potenza. 

Gli stranieri di varie etnie, regolari, sono circa quattrocento, per numero decrescente: Rumeni, Ucraini, Albanesi, Marocchini, Tunisini, Bulgari. 

La città fa parte della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, fu fondata nel’XI secolo col nome di Dioacesis Melphiensis, ad opera del Papa Niccolò II che la rese indipendente dalla Santa Sede, ad oggi è retta dal Vescovo Mons. Gianfranco Tudisco. 

 

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